ai nuovi vitalizi (dalla prossima legislatura)
Insoddisfatta l'Idv, che con Donadi attacca: "Buon segnale, ma bisogna fare di più. Se si chiedono sacrifici ai cittadini, si devono tagliare i privilegi dei parlamentari in carica"
L'aula di Palazzo Madama
Un’ipotesi avvalorata anche da Palazzo Madama, come conferma Adragna. “Ritengo che bisognerà adeguarsi al sistema vigente per il resto dei cittadini, quindi quello contributivo, con la possibilità da parte degli onorevoli di scegliere una pensione integrativa – ha detto il questore del Senato – . E anche l’età a partire dalla quale potrà essere percepito l’assegno dovrà essere identico a quello del resto della popolazione. Quindi, se salirà a 67 anni, dovrà adeguarsi anche per noi”.
La decisione di Palazzo Madama non ha mancato di provocare reazioni, anche polemiche. La prima è quella del presidente del gruppo Idv alla Camera, Massimo Donadi. ”La decisione del Senato di superare l’attuale sistema dei vitalizi è un buon segnale ma non è sufficiente, si deve fare di più” ha detto Donadi, secondo cui “nel momento in cui si chiedono sacrifici ai cittadini per affrontare la crisi e rilanciare l’economia, si deve avere il coraggio di dare un taglio ai privilegi dei politici. L’abolizione dei vitalizi è una nostra battaglia storica e riteniamo che debba partire dai parlamentari in carica e da quelli non più in carica ma non ancora andati in pensione. La Camera – ha concluso Donadi – deve fare di più e meglio, anche perché se ci limitassimo allo stop deciso dal Senato, avvertiremmo i benefici in termini economici solo tra venti o venticinque anni”.
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