NOI DEL SUD. LAVORATORI O carne da macello PER IL BENESSERE DEL NORD??????????????
Qualche giorno fa scrivevo un post sul quadrilatero del potere;
Continuo nel mio discorso e cerchiamo di capire se questo potere politico-economico influisce sulle nostre vite e sui nostri progetti di vita.
Come tutti sappiamo arrivati ad un certo punto della nostra storia migliaia di persone del sud sono state costrette a emigrare per cercare lavoro, niente di anomalo in tutto il mondo e in tutte le nazioni le persone cercano di migliorare la propria situazione, la soluzione molte volte viene trovate emigrando e allontanandosi dalla propria terra di origine.
Il problema nasce quando questi flussi non sono controllati o meglio sono incentivati per agevolare alcune aree del Paese, come ad esempio il nord Italia.
La manodopera del sud e non solo è servita per decenni a portare avanti il sistema economico del nord, senza la manodopera dei “ terroni” molte aziende italiane non avrebbero avuto la manodopera necessaria per poter andare avanti, questo meccanismo ha creato un problema demografico non indifferente, ha svuotato il sud sia della manodopera ma anche dei cervelli, di conseguenza ha svuotato il meridione di un fattore essenziale l’aumento demografico, infatti solo se in un territorio c’è un aumento demografico ci sono i servizi necessari alle comunità.
Servizi come gli ospedali, come le fabbriche e per ultimo la scuola.
Parliamo della scuola, e ne parlo per conoscenza diretta, e vediamo come un processo antico oggi grava sulle nuove generazioni anzi ne aumenta la gravità portando il sistema al collasso.
Oggi moltissimi operatori nel settore scuole sono costretti contro ogni propria volontà a lavorare al nord, perché la politica del potere insieme a sindacati poco inclini a programmare il futuro hanno creato un meccanismo perverso che incrementa ancora una volta il nord svuotando per l’ennesima volta il sud di quella linfa vitale che è l’aumento demografico.
E come hanno bloccato il sistema?
Bloccando i trasferimenti al sud, con stratagemmi apparentemente normali, infatti cosa hanno escogitato hanno messo dei limiti di anni prima di poter solo presentare la domanda di trasferimento, infatti i nostri grandi sindacati
Hanno ritenuto opportuno alzare gli anni da tre a cinque come requisito utile per poter presentare la domanda di trasferimento, ma non è tutto , hanno escogitato un altro meccanismo molto più perverso, hanno dato la possibilità a chi lavora nella stessa regione di avere la priorità su chi fa domanda di trasferimento da una regione diversa.
Qualcuno dirà che questo meccanismo è giusto, io invece dico che si tratta di uno stratagemma per svuotare ulteriormente le nostre terre, infatti cosa succede che la maggior parte dei trasferimenti da un’altra regione vengono respinte in partenza dai movimenti interni, ma siccome il meccanismo è perverso dopo poco si attinge all’organico di fatto.
Siccome l’organico di fatto risulta quasi sempre superiore a quello di diritto, va da se che in alcune zone d’ITALIA il personale aventi diritto risulta inferiore all’organico necessario per affrontare l’anno scolastico, e qui scatta l’assegnazione provvisoria, cioè una domanda annuale che deve essere presentata anno per anno.
Questo meccanismo è perverso perché, continua a creare precariato al sud,
Infatti l’organico di fatto molte volte viene riempito con precari ormai storici, nel frattempo chi è di ruolo non trova spazio e molte volte si vede costretto a mettere radici al nord, sistema perfetto.
Al nord lavoratori di ruolo, al sud precari; voi direte finisce qua?
Noooo questi precari per prendere il posto fisso sono costretti a venirsene al nord dove ci sono più posti, e si ricomincia il sistema perverso e malato, che stimola la crescita del nord e mortifica il sud.
Forse è arrivata l’ora di dire basta……
Più lavoro al sud. Basta con la politica del potere che da anni svuota le nostre terre.
salerno giuseppe