Le parti civili sono 6.392 fra parenti delle vittime, malati, sindacati, enti territoriali e associazioni; molti hanno accettato una transazione facendo scendere il numero a circa 5 mila. Gli indennizzi accordati arrivano a ottanta milioni di euro, di cui 25 per la sola città di Casale e 20 per il Piemonte. I familiari hanno ottenuto fra i 30 e i 35 mila euro ciascuno, e potranno anche iniziare un’altra causa per ottenere il resto. Secondo l’accusa dei pm Raffaele Guariniello, Sara Panelli e Gianfranco Colace, Eternit non fece quasi nulla per risolvere o ridurre il problema dell’amianto e delle sue conseguenze sulla salute, addirittura, a tal riguardo, faceva contro-informazione.
Dal collegio difensivo, l‘avvocato difensore Astolfo Di Amato, lancia un avvertimento-allarme per il post-sentenza: ”Se passa il principio che il capo di una multinazionale è responsabile di tutto ciò che accade in tutti gli stabilimenti periferici, allora investire in Italia, da adesso, sarà molto difficile”. Probabilmente non è un’affermazione totalmente sbagliata, ma la notizia di questa sentenza è ancora fresca, la ‘botta’, come si dice è ancora calda, e per ora risuona, nell’aria e nelle bocche di tanti italiani, un solo pensiero: ‘giustizia è stata fatta’.
ADESSO QUALCUNO DOVREBBE PRENDERE IN SERIE CONSIDERAZIONE L'INQUINAMENTO EVENTUALE DEGLI ENTI STATALI TIPO L'ENEA DI POLICORO.
QUALCUNO DOVREBBE ANDARE A VEDERE L'INCIDENZA DELLE MORTI PER TUMORE NEL NOSTRO TERRITORIO.
LO SO CHE QUESTO ARGOMENTO E' SPINOSO MA FORSE E' ARRIVATO IL MOMENTO CHE QUALCUNO CON PESO POLITICO PRENDA DI PETTO LA SITUAZIONE E FACCIA FARE ANALISI ADEGUATE AL TERRITORIO LIMITROFO ALL'ENEA E DEI COMUNI LIMITROFI.