Il presidente Operaio
DOPO MOLTE INSISTENZE DA PARTE DI NON SI SA BENE CHI, IL PRESIDENTE OPERAIO HA DECISO CONTRO VOLGLIA DI SCENDERE DI NUOVO IN CAMPO.
LO FA PER NOI ITALIANI, PERCHE' SENZA DI LUI NON SAPPIAMO STARCI.
LO FA PER LA CASTA, PERCHE' SENZA DI LUI NON RIESCONO A TENERSI STRETTO IL POTERE.
A PENSARCI BENE FORSE E' PROPRIO COSI', LO FA ESCLUSIVAMENTE PER LA CASTA E I SUOI AMICI A-B-C , PENSANDOCI BENE DA QUANDO E' ANDATO VIA IL GOVERNO DEL BUNGA-BUNGA, LA CASTA E' STATA TRAVOLTA DA TUTTO E DA TUTTI, ADDIRITTURA IL MOVIMENTO 5STELLE ERA ARRIVATO AD ESSERE SECONDO PARTITO ITALIANO, BERSANI E CASINI RISCHIAVANO DI PERDERE IL POTERE DEL NORD, E SI PERCHE' A LORO INTERESSA ESCUSIVAMENTE IL LORO AMATO NORD. NOI DEL SUD SICURAMENTE ABBIAMO AVUTO E ABBIAMO, RESPONSABILITA' INFINITE, MA LORO LA CASTA DEL NORD CI HA DATO UNA GROSSA MANO.
HANNO RESO IL SUD IL LORO SERBATOIO DI VOTI, CON IL SUD SONO ANDATI AL POTERE, MA UNA VOLTA LA HANNO RIVERSATO RISORSE AL NORD, HANNO FATTO AUTOSTRADE LINEE FERROVIARIE, HANNO INCENTIVATO LA NASCITA DI INDUSTRIE, NEL COMPLESSO POSSIAMO AFFERMARE SENZA OMBRE DI DUBBIO CHE SI SONO SBATTUTI MOLTO PER IL LORO TERRITORIO.
PENSIAMO ALL'EMILIA-ROMAGNA UNA DELLE REGIONI PIU' RICCHE D'ITALIA SICURAMENTE, MA ANCHE LA REGIONE CHE HA AVUTO ED HA ANCORA UN ELEVATISSIMO NUMERO DI RAPPRESENTANTI POLITICI, IL POTERE DEL QUADRILATERO.
MA BERLUSCONI IN TUTTO QUESTO COSA CENTRA'
SEMPLICE LUI E' IL COLLANTE DI TUTTO QUESTO VECCHIUME, E' IL COLLANTE DI TUTTA LA CASTA ITALIANA, NON HA CASO E' SCESO IN CAMPO, DOPO LA PRIMA REPUBBLICA.
LUI E' RIUSCITO A TENERE INSIEME IL SISTEMA ITALIANO POLITICO, NON A CASO LA SUA USCITA NON HA PRODOTTO UN AUMENTO DEI CONSENSI DEL PD O DI ALTRI PARTITI, MA PARADOSSALMENTE E' USCITO GRILLO.
MA VOI VERAMENTE CREDETE CHE SENZA BERLUSCONI, BERSANI-CASINI-FINI-ALFANO-MARONI, RIUSCIREBBERO A FARE POLITICA E RISOLVERE QUALCHE PROBLEMA???
SECONDO ME NO.
ALLORA LA MOSSA E FARE SCENDERE IN CAMPO BERLUSCONI, COSI CI RISORBIREMO LA SOLFA DI BERSANI CHE SARA' COSTRETTO AD ALLEARSI MAGARI CON CASINI ( BOLOGNA 2 ) PERCHE' L'ITALIA NON PUO' ESSERE GOVERNATA DA LUI, MARONI SI METTERA' A FARE L'OPPOSIZIONE CONTRO ROMA LADRONA E ALTRE PUTTANATE, LA SINISTRA INSIEME RESTERA' FUORI DAI GIOCHI, GRILLO PIANO PIANO SI SGONFIERA', RISULTATO ?
L'OROLOGIO POLITICO IN ITALIA TORNERA' INDIETRO DI 15 ANNI.
IL POTERE DEVE RESTARE NELLE LORO MANI A
TUTTI I COSTI.
SALERNO GIUSEPPE
giovedì 12 luglio 2012
LE SANGUISUGHE
I pensionati, veri padroni di Palazzo Chigi
MENTRE DRACULA MONTI CI CHIEDE SACRIFICI IN NOME DEL PAESE DA SALVARE,
A PALAZZO CHIGI CI SONO PERSONE CHE DA PENSIONATE, CONTINUANO A LAVORARE PERCEPENDO SIA LA PENSIONE CHE LO STIPENDIO, BARBATO ANCORA UNA VOLTA CI PORTA A CONOSCENZA DI QUESTO SCEMPIO ITALIANO.
MA LA DOMANDA E' UNA. COME MAI IL PARTITO DEI LAVORATORI COME SI RITIENE IL PD NON SI ACCORGE MAI DI QUESTE COSE?
IL PARTITO DI BERSANI PURTROPPO COME LA SOLITO HA L'ORTICARIA A DENUNCIARE QUESTE COSE, PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE ASPETTANO IL LORO TURNO BEATAMENTE.
Eugenio Ficorilli, classe ‘ 46, entra in Presidenza nel 1982, l’anno in cui l’Italia vince i Mondiali di Spagna e arriva all’Ufficio del Cerimoniale nel 1994. Ne diventa capo nel 2002. “Oggi, da pensionato – tuona Barbato – dirige lo stesso identico ufficio che ha diretto negli ultimi dieci anni, con la beffa che lo Stato gli paga anche la pensione! Ma che non ce n’era uno più giovane?”.
Di Antonio Ragusa, classe 1941, per ultimo parlano le carte dell’inchiesta P 4 in cui a verbale non esclude di aver raccomandato all’Eni un figlio e un nipote per il tramite del suo amico Luigi Bisignani. A Capo di un Dipartimento importante come quello per le Risorse strumentali, l’ex colonnello dei Carabinieri, un passato anche nel Sismi (il servizio segreto militare) a Palazzo Chigi controlla la ricca macchina degli appalti. Quella da cui passò anche il contratto della Italgo Spa, la società di un altro amico di Bisignani, Anselmo Galbusera. Ragusa, oltre alla pensione, riceve da Palazzo Chigi, in quanto capo dipartimento, uno stipendio lordo vicino ai 210 mila euro, così diviso: 91. 697, 09 euro di retribuzione fissa, altri 95 mila in funzione dell’incarico, più 31. 658, 82 di bonus legato al risultato. “Ma a questo – aggiunge Barbato – si devono aggiungere anche gli altri benefit: la liquidazione già percepita, la pensione e l’auto blu che lo va a prendere, lo porta in ufficio e poi lo riporta a casa”.
Alessandro Di Loreto, classe ‘ 46, è un ingegnere edile esperto di pianificazione urbana. Ora, da pensionato, è capo dell’ufficio Voli di Stato, di governo e umanitari. Tra i decani della giunta di Presidenza c’è poi Giancarlo Bravi, classe ‘ 42. Nel 1968 era Capo della sezione programmazione e bilancio presso lo Stato Maggiore dell’Esercito. Approda a Palazzo Chigi nel ‘ 92. Oggi, a quasi settant’anni, dirige l’unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Il catalogo è questo: i dirigenti di prima fascia, pagati con stipendi lordi annui intorno ai 200 mila euro, sono 80. Quelli di seconda fascia (stipendio lordo annuo prossimo ai 90 mila euro) sono addirittura 214. “Basterebbe organizzare meglio queste forze e si scoprirebbe che valgono più o meno quanto il taglio dei parlamentari: un deputato prende 140 mila euro lordi, meno di un dirigente di prima fascia, e un terzo di un pensionato d’oro che lavora in Presidenza”.
I funzionari “estranei alla Presidenza” si stratificano con i cambi di governo, finendo per ricoprire ruoli per cui non hanno formazione. In Presidenza, sottolinea maliziosamente Barbato, c’è ancora come dirigente di prima fascia “estraneo”, “quel tal Mauro Della Giovanpaola, finito nelle indagini sulla cricca”. Materia su cui riflettere. Monti, d’altronde, ha rinnovato i contratti dei dirigenti di prima fascia solo fino a marzo. Tocca adesso al Sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà e al Segretario Generale Manlio Strano studiare come e dove tagliare.
ADESSO VA BENE TUTTO MA CHE NOI DOBBIAMO CONTINUARE A PAGARE QUESTA CLASSE DIRIGENTE E' INCONCEPIBILE.
PURTROPPO COME DICEVO PRIMA I PARTITI CHE DOVRREBBERO DENUNCIARE QUESTE SITUAZIONI, STRANAMENTE NON SE NE ACCORGONO MAI.
ALLORA FORSE E' MEGLIO CHE VADANO A CASA PRIMA LORO, COSI FORSE CHI ANDRA A SOSTITUIRLI AVRA' IL CORAGGIO DI PRENDERE A CALCI NEL CULO QUESTA GENTE.
E' ORA DI CAMBIARE, A QUALUNQUE COSTO, IL CAMBIAMENTO DELLA CLASSE POLITICA ITALIANA NON E' PIU' RIMANDABILE.
salerno giuseppe
MENTRE DRACULA MONTI CI CHIEDE SACRIFICI IN NOME DEL PAESE DA SALVARE,
A PALAZZO CHIGI CI SONO PERSONE CHE DA PENSIONATE, CONTINUANO A LAVORARE PERCEPENDO SIA LA PENSIONE CHE LO STIPENDIO, BARBATO ANCORA UNA VOLTA CI PORTA A CONOSCENZA DI QUESTO SCEMPIO ITALIANO.
MA LA DOMANDA E' UNA. COME MAI IL PARTITO DEI LAVORATORI COME SI RITIENE IL PD NON SI ACCORGE MAI DI QUESTE COSE?
IL PARTITO DI BERSANI PURTROPPO COME LA SOLITO HA L'ORTICARIA A DENUNCIARE QUESTE COSE, PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE ASPETTANO IL LORO TURNO BEATAMENTE.
Eugenio Ficorilli, classe ‘ 46, entra in Presidenza nel 1982, l’anno in cui l’Italia vince i Mondiali di Spagna e arriva all’Ufficio del Cerimoniale nel 1994. Ne diventa capo nel 2002. “Oggi, da pensionato – tuona Barbato – dirige lo stesso identico ufficio che ha diretto negli ultimi dieci anni, con la beffa che lo Stato gli paga anche la pensione! Ma che non ce n’era uno più giovane?”.
Di Antonio Ragusa, classe 1941, per ultimo parlano le carte dell’inchiesta P 4 in cui a verbale non esclude di aver raccomandato all’Eni un figlio e un nipote per il tramite del suo amico Luigi Bisignani. A Capo di un Dipartimento importante come quello per le Risorse strumentali, l’ex colonnello dei Carabinieri, un passato anche nel Sismi (il servizio segreto militare) a Palazzo Chigi controlla la ricca macchina degli appalti. Quella da cui passò anche il contratto della Italgo Spa, la società di un altro amico di Bisignani, Anselmo Galbusera. Ragusa, oltre alla pensione, riceve da Palazzo Chigi, in quanto capo dipartimento, uno stipendio lordo vicino ai 210 mila euro, così diviso: 91. 697, 09 euro di retribuzione fissa, altri 95 mila in funzione dell’incarico, più 31. 658, 82 di bonus legato al risultato. “Ma a questo – aggiunge Barbato – si devono aggiungere anche gli altri benefit: la liquidazione già percepita, la pensione e l’auto blu che lo va a prendere, lo porta in ufficio e poi lo riporta a casa”.
Alessandro Di Loreto, classe ‘ 46, è un ingegnere edile esperto di pianificazione urbana. Ora, da pensionato, è capo dell’ufficio Voli di Stato, di governo e umanitari. Tra i decani della giunta di Presidenza c’è poi Giancarlo Bravi, classe ‘ 42. Nel 1968 era Capo della sezione programmazione e bilancio presso lo Stato Maggiore dell’Esercito. Approda a Palazzo Chigi nel ‘ 92. Oggi, a quasi settant’anni, dirige l’unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Il catalogo è questo: i dirigenti di prima fascia, pagati con stipendi lordi annui intorno ai 200 mila euro, sono 80. Quelli di seconda fascia (stipendio lordo annuo prossimo ai 90 mila euro) sono addirittura 214. “Basterebbe organizzare meglio queste forze e si scoprirebbe che valgono più o meno quanto il taglio dei parlamentari: un deputato prende 140 mila euro lordi, meno di un dirigente di prima fascia, e un terzo di un pensionato d’oro che lavora in Presidenza”.
I funzionari “estranei alla Presidenza” si stratificano con i cambi di governo, finendo per ricoprire ruoli per cui non hanno formazione. In Presidenza, sottolinea maliziosamente Barbato, c’è ancora come dirigente di prima fascia “estraneo”, “quel tal Mauro Della Giovanpaola, finito nelle indagini sulla cricca”. Materia su cui riflettere. Monti, d’altronde, ha rinnovato i contratti dei dirigenti di prima fascia solo fino a marzo. Tocca adesso al Sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà e al Segretario Generale Manlio Strano studiare come e dove tagliare.
ADESSO VA BENE TUTTO MA CHE NOI DOBBIAMO CONTINUARE A PAGARE QUESTA CLASSE DIRIGENTE E' INCONCEPIBILE.
PURTROPPO COME DICEVO PRIMA I PARTITI CHE DOVRREBBERO DENUNCIARE QUESTE SITUAZIONI, STRANAMENTE NON SE NE ACCORGONO MAI.
ALLORA FORSE E' MEGLIO CHE VADANO A CASA PRIMA LORO, COSI FORSE CHI ANDRA A SOSTITUIRLI AVRA' IL CORAGGIO DI PRENDERE A CALCI NEL CULO QUESTA GENTE.
E' ORA DI CAMBIARE, A QUALUNQUE COSTO, IL CAMBIAMENTO DELLA CLASSE POLITICA ITALIANA NON E' PIU' RIMANDABILE.
salerno giuseppe
lunedì 9 luglio 2012
UNA LOTTA PER VOI LAVORATORI
DOPO AVER PRESO I SOLDI CHIUDONO
QUESTI SONO GLI IMPRENDITORI ITALIANI, E' STIAMO QUI A PARLARE DI ART. 18, DI DIRITTI E DOVERI, DOVREMMO ESSERE PER STRADA A DARE SPRANGATE A TUTTI COLORO CHE HANNO ATTINTO A PIENE MANI NEI SOLDI PUBBLICI, CON LA SCUSA DELLA CRISI SI SONO RIEMPITE LE TASCHE DI SOLDI PUBBLICI, ED ORA VOGLIONO CHIUDERE???
ALLORA QUALCUNO DOVREBBE INTERVENIRE, VISTO CHE LA FABBRICA DI PISTICCI E' UN INDOTTO DELLA FIAT, QUELLA FABBRICA ITALIANA CHE TRA VARIE CAZZATINE NON ULTIMA LA ROTTAMAZIONE HA FATTO MAN BASSA DI SOLDI PUBBLICI.
IN ITALIA SI SA CHE GLI IMPRENDITORI NON METTONO UN EURO PER APRIRE UNA FABBRICA COSI' GRANDE, VANNO DAI LORO AMICI BANCHIERI CHE GLI APRONO LE PORTE, ANZI LE CASSEFORTI DELLE BANCHE, ALMENO QUESTO SERVISSE A CREARE POSTI DI LAVORO, SERVE SOLO PER UNA SEMPLICE E PERSONALE SPECULAZIONE, SOPO POCHI HANNI QUESTI INVESTITORI, CHE APPAIONO SUI LORO DESTRIERI BIANCHI COME SALVATORI DELLA PATRIA, SVANISCONO NEL NULLA CON IL LORO BEL GRUZZOLETTO DI SOLDINI.
MI SONO PERMESSO DI SCRIVERE UN EMAIL ALL'ONOREVOLE BARBATO DI IDV, PREGANDOLO DI PORTARE L'ATTENZIONE DEL PROBLEMA NEI PALAZZI DEL POTERE.
domenica 8 luglio 2012
GENERAZIONI PERDUTE
UN PAESE PER VECCHI..
COME MAI I GIOVANI ITALIANI PENSANO CHE IL LORO PAESE NON E' PER LORO??
E' UN' IDEA CONDIVISIBILE OPPURE COME DICEVA QUALCUNO SIAMO DEI BAMBOCCIONI??
IL PAESE ITALIA EFFETTIVAMENT E' UN PAESE VECCHIO LA SUA VECCHIAIA PURTROPPO NON E' SOLO UN MALESSERE DI NOI GIOVANI, CHE GIUSTAMENTE RITENIAMO SIA GIUNTI IL MOMENTO CHE COLORO I QUALI SONO I PRINCIPALI FAUTORI E RESPONSABILI DEL DECLINO DEL PAESE VADANO A CASA, COME DICEVO LA VECCHIAIA CRONICA DI QUESTO PAESE E' NEI NUMERI IN ITALIA RISIEDE LA CLASSE POLITICA PIU' VECCHIA DEL MONDO INSIEME ALLA CLASSE DIRIGENTE, MA ANCHE I VESCOVI.
PENSATE CHE MEDIAMENTE ABBIAMO DIRIGENTI AL DI SOPRA DEI 60 ANNI, FACCIAMO QUALCHE ESEMPIO.
Primo posto per longevità se lo contendono banchieri e vescovi italiani: 67 anni.
Poi ci sono i ministri del governo Monti (64 anni), i professori universitari (63), i dirigenti delle partecipate statali (61). Il privato fa meglio: i manager delle società quotate in borsa hanno in media 53 anni. Una performance che permette di abbassare, anche se di poco, l’età media del potere italiano (politica, pubblica amministrazione, banche, aziende e università) ma che comunque non fa perdere alla classe dirigente italiana il primato dell’anzianità a livello europeo.
LA FORNERO E' NATA NEL 1948, GIUSTO PER FARE UN ESEMPIO SAREBBE DOVUTA ANDARE IN PENSIONE DA UN PO', INVECE E' ANCORA A DETTARE LE REGOLE DEL GIOCO, UN GIOCO O MEGLIO UN TAVOLO DOVE LEI NON DOVEVA MAI SEDERE PER SOPRAGGIUNTA ETA', E PER MANCANZA DI ELEZIONI DEMOCRATICHE.
MA ALLORA ABBIAMO RAGIONE NOI.. L'ITALIA NON E' UN PAESE PER GIOVANI ,
O MEGLIO E' UN PAESE PER VECCHI ABBARBICATI AL POTERE.
A VOLTE IL PENSIERO CHE MI VIENE E' MALVAGIO, MA FORSE NON PRIVO DI FONDAMENTO, E SE STESSERO ASPETTANDO I LORO FIGLI PER PRENDERNE IL POSTO???
COME LO STEMMA DI FAMIGLIA LASCIATO IN EREDITA' SULLA FACCIATA DELLA CASA NOBILE, COSI' I POTENTI DELL'ITALIA ASPETTANO I LORO FIGLI PER LASCIARGLI IN ERIDITA' IL SIMBOLO DEL PARTITO.
E PERCHE' NO UN ELEZIONE IN PARLAMENTO O CHISSA' IN UNA PROVINCIA, CHE CON MOLTO ACUME IL CARO GENITORE SI E' GUARDATO BENE DAL TAGLIARE.
SALERNO GIUSEPPE
COME MAI I GIOVANI ITALIANI PENSANO CHE IL LORO PAESE NON E' PER LORO??
E' UN' IDEA CONDIVISIBILE OPPURE COME DICEVA QUALCUNO SIAMO DEI BAMBOCCIONI??
IL PAESE ITALIA EFFETTIVAMENT E' UN PAESE VECCHIO LA SUA VECCHIAIA PURTROPPO NON E' SOLO UN MALESSERE DI NOI GIOVANI, CHE GIUSTAMENTE RITENIAMO SIA GIUNTI IL MOMENTO CHE COLORO I QUALI SONO I PRINCIPALI FAUTORI E RESPONSABILI DEL DECLINO DEL PAESE VADANO A CASA, COME DICEVO LA VECCHIAIA CRONICA DI QUESTO PAESE E' NEI NUMERI IN ITALIA RISIEDE LA CLASSE POLITICA PIU' VECCHIA DEL MONDO INSIEME ALLA CLASSE DIRIGENTE, MA ANCHE I VESCOVI.
PENSATE CHE MEDIAMENTE ABBIAMO DIRIGENTI AL DI SOPRA DEI 60 ANNI, FACCIAMO QUALCHE ESEMPIO.
Primo posto per longevità se lo contendono banchieri e vescovi italiani: 67 anni.
Poi ci sono i ministri del governo Monti (64 anni), i professori universitari (63), i dirigenti delle partecipate statali (61). Il privato fa meglio: i manager delle società quotate in borsa hanno in media 53 anni. Una performance che permette di abbassare, anche se di poco, l’età media del potere italiano (politica, pubblica amministrazione, banche, aziende e università) ma che comunque non fa perdere alla classe dirigente italiana il primato dell’anzianità a livello europeo.
LA FORNERO E' NATA NEL 1948, GIUSTO PER FARE UN ESEMPIO SAREBBE DOVUTA ANDARE IN PENSIONE DA UN PO', INVECE E' ANCORA A DETTARE LE REGOLE DEL GIOCO, UN GIOCO O MEGLIO UN TAVOLO DOVE LEI NON DOVEVA MAI SEDERE PER SOPRAGGIUNTA ETA', E PER MANCANZA DI ELEZIONI DEMOCRATICHE.
MA ALLORA ABBIAMO RAGIONE NOI.. L'ITALIA NON E' UN PAESE PER GIOVANI ,
O MEGLIO E' UN PAESE PER VECCHI ABBARBICATI AL POTERE.
A VOLTE IL PENSIERO CHE MI VIENE E' MALVAGIO, MA FORSE NON PRIVO DI FONDAMENTO, E SE STESSERO ASPETTANDO I LORO FIGLI PER PRENDERNE IL POSTO???
COME LO STEMMA DI FAMIGLIA LASCIATO IN EREDITA' SULLA FACCIATA DELLA CASA NOBILE, COSI' I POTENTI DELL'ITALIA ASPETTANO I LORO FIGLI PER LASCIARGLI IN ERIDITA' IL SIMBOLO DEL PARTITO.
E PERCHE' NO UN ELEZIONE IN PARLAMENTO O CHISSA' IN UNA PROVINCIA, CHE CON MOLTO ACUME IL CARO GENITORE SI E' GUARDATO BENE DAL TAGLIARE.
SALERNO GIUSEPPE
LA CASTA... CHE CONTA NON SI TOCCA
Spending review, via 38 Province: “Basta microfeudi e doppioni costosi”
Le province a rischio sono in Piemonte Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, in Lombardia Lecco e Lodi, in Veneto Rovigo, in Friuli Venezia Giulia Gorizia e Pordenone, in Liguria Imperia, Savona e La Spezia, in Emilia Romagna Piacenza, Rimini, in Toscana Massa Carrara, Pistoia, Livorno, Prato, in Umbria Terni, nelle Marche Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, nel Lazio Rieti, in Abruzzo Teramo e Pescara, in Molise Isernia, in Campania Benevento, in Basilicata Matera, in Calabria Crotone e Vibo Valentia, in Sicilia Caltanissetta, Enna e Ragusa, in Sardegna Oristano, Olbia Tempio, Ogliastra, Medio Campidano, Carbonia Iglesias.
LA SCELTA DEL GOVERNO MONTI DI TAGLIARE SOLO ALCUNE PROVINCE E' LA SINTESI DALLA SUA INCAPACITA' POLITICA.
COME POSSIAMO VEDERE HANNO INTENZIONE DI TAGLIARE SOLO LE PROVINCE NATE DA POCO.
SICURAMENTE ALLA FINE DI QUESTE 38 PROVINCE NE SALVERANNO ALMENO LA META', SICURAMENTE NON ELIMINERANNO LE PROVINCE DOVE SIEDONO I GRANDI TROMBATI DELLA POLITICA.
LA CASTA CHE CONTA SI DEVE SALVARE SEMPRE, ALLORA DECIDONO DI ELIMINARE LE PROVINCE PIU' PICCOLE O QUELLE NATE DA POCO, DOVE LA CASTA HA PARCHEGGIATO I VOLTI MENO NOTI DELLA POLITICA, I GIOVINCELLI TROMBATI CHE SENZA ASPIRAZIONI E SPONSOR POTENTI VIVACCHIANO SEDUTI A PRENDERSI I SOLDI.
IL GOVERNO MONTI E I PARTITI AMICI CHE GLI HANNO PERMESSO DI FARE TUTTO QUELLO CHE HA VOLUTO, SENZA PER ALTRO RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA CRISI ITALIANA.
IL TAGLIO DELLE PENSIONI, IL TAGLIO DEGLI STIPENDI STATALI, LA MACELLERIA SOCIALE SULL'ART 18 E FACILI LICENZIAMENTI, SONO PASSATI SENZA CHE I NOSTRI PRESUNTI RAPPRESENTANTI TIPO BERSANI, MANIFESTASSERO IL DISAPPUNTO CON IL VOTO CONTRARIO.
ALMENO IN QUESTO CASO COLORO CHE SONO STATI GLI ARTEFICI DELLE MISURE RISTRITTIVE DEL GOVERNO MONTI, POTEVANO DIMOSTRARE CHE LA CRISI REALE CHE ATTANAGLIA IL PAESE NON LA DOVEVAMO PAGARE SOLO NOI, MA ANCHE LORO I POLITICI, MA ANCHE QUESTA VOLTA LA CASTA SI E' GUARDATA BENE DI TOCCARE I VERI GRANDI FEUDI DEI TROMABATI POLITICI.
CHISSA' TENERE INPIEDI LE PROVINCE POTREBBE UN DOMANI SERVIRE PROPRIO A LORO, COME RIFUGIO DI UNA SANA VECCHIAIA POLITICA, LONATANA DA MOLTI RIFLETTORI, MA SICURAMENTE UNA POSIZIONE CHE GARANTISCE UNO STIPENDIO CONSONO ALLA VITA DA NABABBI CHE FANNO ORA.
UNA PROVINCIA COME FERRARA O BOLOGNA, POTREBBE TORNARE UTILE DOMANI PER QUALCHE BOLOGNESE O FERRARESE CHE OGGI SIEDONO IN PARLAMENTO; ALLLORA PERCHE' TAGLIARLE??
LA CASTA SU QUESTE COSE E' MOLTO LUNGIMIRANTE.
UN TAGLIO IN MENO OGGI... UNO STIPENDIO D'ORO DOMANI.....
SALERNO GIUSEPPE
Le province a rischio sono in Piemonte Vercelli, Asti, Biella, Verbano-Cusio-Ossola, in Lombardia Lecco e Lodi, in Veneto Rovigo, in Friuli Venezia Giulia Gorizia e Pordenone, in Liguria Imperia, Savona e La Spezia, in Emilia Romagna Piacenza, Rimini, in Toscana Massa Carrara, Pistoia, Livorno, Prato, in Umbria Terni, nelle Marche Macerata, Ascoli Piceno e Fermo, nel Lazio Rieti, in Abruzzo Teramo e Pescara, in Molise Isernia, in Campania Benevento, in Basilicata Matera, in Calabria Crotone e Vibo Valentia, in Sicilia Caltanissetta, Enna e Ragusa, in Sardegna Oristano, Olbia Tempio, Ogliastra, Medio Campidano, Carbonia Iglesias.
LA SCELTA DEL GOVERNO MONTI DI TAGLIARE SOLO ALCUNE PROVINCE E' LA SINTESI DALLA SUA INCAPACITA' POLITICA.
COME POSSIAMO VEDERE HANNO INTENZIONE DI TAGLIARE SOLO LE PROVINCE NATE DA POCO.
SICURAMENTE ALLA FINE DI QUESTE 38 PROVINCE NE SALVERANNO ALMENO LA META', SICURAMENTE NON ELIMINERANNO LE PROVINCE DOVE SIEDONO I GRANDI TROMBATI DELLA POLITICA.
LA CASTA CHE CONTA SI DEVE SALVARE SEMPRE, ALLORA DECIDONO DI ELIMINARE LE PROVINCE PIU' PICCOLE O QUELLE NATE DA POCO, DOVE LA CASTA HA PARCHEGGIATO I VOLTI MENO NOTI DELLA POLITICA, I GIOVINCELLI TROMBATI CHE SENZA ASPIRAZIONI E SPONSOR POTENTI VIVACCHIANO SEDUTI A PRENDERSI I SOLDI.
IL GOVERNO MONTI E I PARTITI AMICI CHE GLI HANNO PERMESSO DI FARE TUTTO QUELLO CHE HA VOLUTO, SENZA PER ALTRO RISOLVERE IL PROBLEMA DELLA CRISI ITALIANA.
IL TAGLIO DELLE PENSIONI, IL TAGLIO DEGLI STIPENDI STATALI, LA MACELLERIA SOCIALE SULL'ART 18 E FACILI LICENZIAMENTI, SONO PASSATI SENZA CHE I NOSTRI PRESUNTI RAPPRESENTANTI TIPO BERSANI, MANIFESTASSERO IL DISAPPUNTO CON IL VOTO CONTRARIO.
ALMENO IN QUESTO CASO COLORO CHE SONO STATI GLI ARTEFICI DELLE MISURE RISTRITTIVE DEL GOVERNO MONTI, POTEVANO DIMOSTRARE CHE LA CRISI REALE CHE ATTANAGLIA IL PAESE NON LA DOVEVAMO PAGARE SOLO NOI, MA ANCHE LORO I POLITICI, MA ANCHE QUESTA VOLTA LA CASTA SI E' GUARDATA BENE DI TOCCARE I VERI GRANDI FEUDI DEI TROMABATI POLITICI.
CHISSA' TENERE INPIEDI LE PROVINCE POTREBBE UN DOMANI SERVIRE PROPRIO A LORO, COME RIFUGIO DI UNA SANA VECCHIAIA POLITICA, LONATANA DA MOLTI RIFLETTORI, MA SICURAMENTE UNA POSIZIONE CHE GARANTISCE UNO STIPENDIO CONSONO ALLA VITA DA NABABBI CHE FANNO ORA.
UNA PROVINCIA COME FERRARA O BOLOGNA, POTREBBE TORNARE UTILE DOMANI PER QUALCHE BOLOGNESE O FERRARESE CHE OGGI SIEDONO IN PARLAMENTO; ALLLORA PERCHE' TAGLIARLE??
LA CASTA SU QUESTE COSE E' MOLTO LUNGIMIRANTE.
UN TAGLIO IN MENO OGGI... UNO STIPENDIO D'ORO DOMANI.....
SALERNO GIUSEPPE
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