lunedì 19 novembre 2012

LE SCUOLE AL SUD CHIUDONO, E AL NORD??



                              DUE PESI E DUE MISURE

Purtroppo il sud come sistema politico-sociale viene etichettato come un sistema che spreca soldi pubblici, ma questa diceria è poi vera o è solo un modo maldestro per coprire altre parti d'ITALIA dove le leggi dello STATO  vengono puntualmente aggirate?

Prendendo le varie situazioni dalla sanità ai servizi per finire alla scuola, ci rendiamo conto se andiamo a leggere le carte  che anche altri territori italiani quando possono ( forse ) mettono in atto scorciatoie che raggirano le direttive.

Ma andiamo con ordine, al sud chiudono gli ospedali propinandoci la favola degli sprechi, di una sanità in deficit, per carità è la verità, ma siamo sicuri che in altre parti d' Italia la situazione sia migliore???
a leggere i giornali possiamo affermare che la sanità ITALIANA  è  in una situazione grave , ma dire che la sanità ITALIANA  è in crisi, è cosa diversa che affermare "gli sprechi sono solo al sud.

Al sud ci addebitano il fatto di troppi dipendenti statali, di troppi dipendenti regionali e provinciali e di forestali, ma a vedere bene la situazione il nord non se la passa bene, visto che alcuni grossi comuni del nord includendo qualche regione stanno fallendo e non riescono a pagare gli stipendi.

Come si vede ogni settore che prendiamo le similitudini tra nord e sud sono talmente tante da definire il sitema ITALIA  in crisi, e non solamente il sud.

Come con gli ospedali chiusi al sud e tenuti in piedi al nord con i nostri soldi, anche la scuola segue questo andazzo.

Qualcuno ricorderà sicuramente la polemica sull'accorpamento delle direzione didattiche, cosa che in Calabria , anche per un semplice e puro campanilismo politico è stato fatto, al nord qualcuno pensa che è stata fatta la stessa cosa?, sbagliato, almeno in provincia di Bologna ancora di questo presunto ridimensionamento  non se ne parla .

Personalmente mi sono posto la domanda come mai ancora ad oggi visto che la direttiva individuava nella data del 1 settembre 2013  la data ultima per il ridimensionamento , mi sono premurato di fare qualche ricerca e indovinate cosa ho trovato??

Non solo non faranno nessun accorpamento o meglio forse ne faranno qualcuno, ma dopo la data si riservano uno studio di fattibilità di una durata pari a tre anni.

Che spettacolo allora ricapitolando, l'accorpamento doveva partire dall'anno scolastico 2010 ed essere operativo il 1 settembre 2013, qualche regione non solo non ha incominciato il percorso ma si riserva dalla scadenza altri tre anni di studio di fattibilità, totale 3 anni sicuri di proroga poi chissà forse si farà o forse no, magari un cambio di governo potrebbe lasciare le cose come stanno, con buona pace di chi la direttiva l'ha recepita.

E' vero che una sentenza ha stabilito che lo STATO  centrale non può intromettersi in una competenza che spetta alle regioni e alle province, ma la stessa sentenza metteva dei parametri ben precisi riguardante il numero degli iscritti nei vari plessi che dovevano essere non inferiore a 900 alunni  e 500 nei paesi di montagna, solo con questi numeri l'accorpamento poteva essere evitato.
Ma siccome siamo nel Paese che ognuno se la canta e se la suona qualcuno ha messo una flessibilità del 20% sui numeri citati sopra, così praticamente nessuna direzione didattica verrà accorpata.

Ma la domanda mi viene spontanea, forse i bambini della CALABRIA o di tutte quelle regioni che hanno provveduto al ridimensionamento hanno meno diritti di quelli della provincia di BOLOGNA?

Per me hanno gli stessi diritti, per qualcuno forse no.
 Ma tanto i soldi che serviranno  a tenere aperte le direzioni didattiche li mettiamo anche noi del sud.

L'importante e che nessuno mi venga  a parlare di sud sprecone perchè ne ho piene le .....................tasche.

                                                                                          giuseppe salerno