lunedì 27 maggio 2013

SOLDI & POLITICA


                    57 milioni di larghe intese

Nessuno o quasi ne ha parlato, finalmente sono arrivati i soldi ai gruppi parlamentari.

A questa spartizione si sono accodati gli eletti del movimento 5 stelle, giustamente come dice una sua esponente “ una prassi “, ma gli eletti del movimento non dovevano entrare per scardinare certi mal costumi? . Vediamo quanto i gruppi parlamentari hanno intascato:

1) Pd di Montecitorio arriveranno quattro milioni e 300 mila euro

2) Movimento 5 stelle 4 milioni e 320mila,

3) Pdl 3 milioni e 600 mila,

4) Monti 1 milione e 400 mila,

5) Lega 700 mila,

6) Sel 545 mila,

7) Fratelli d’Italia 335 mila,

8) Udc 305 mila,

9) Centro democratico 82 mila,
10) Svp 74 mila.

Comunque dopo tante parole, i soldi anche per questa volta li hanno presi, forse, qualcuno li farà il rendiconto con scontrini e altro.

Qualcuno, forse, speriamo di no; li userà per lecca-lecca o nutella, o altro, il problema resta sempre lo stesso che in questo momento di crisi ma in generale, forse è arrivato il momento di dare un taglio netto a tutti questi sovvenzionamenti.

 Per le spese di chi lavora con i partiti come portaborse o altro, potrebbero essere pagati direttamente dal tesoro, senza far passare quest’abnorme quantitativo di denaro per tante mani, il proverbio dice che l’occasione fa l’uomo ladro, ecco togliamo l’occasione e forse siamo nella direzione giusta.

Cmq se la legislatura durerà cinque anni ai contribuenti costerà euro più euro meno 300 milioni di euro.

Più che larghe intese, sembrerebbe larghe tasche.

                                                                Giuseppe Salerno

CRISI DI RAPPRESENTANZA...


                                     Default politico

Chiusi i seggi si fanno i conti, ma per la politica italiana o meglio per i politici di professione che da anni sguazzano nei loro privilegi, è un conto catastrofico.

E’ legittimo oggi parlare di crisi democratica, se è vero che solamente il 52% dei romani è andato al voto, vuol dire che chiunque risulti vincitore, non è legittimato a governare.

Anche a Bologna i vecchi politicanti hanno preso una scoppola con il referendum, tutti si sono sentiti in diritto di dare il proprio contributo per non far andare a votare le persone o votare il quesito B, la gente che ormai non può e non deve essere rappresentata da questa classe dirigente ha votato il quesito A.

Oggi i saggi della carta stampata e non, sono tutti a chiedersi del tonfo del movimento 5 stelle, anche questo denota, se ancora ce ne fosse bisogno della pochezza dei partiti storici.

Invece di chiedersi come mai gli elettori preferiscono fare altro e non andare a votare, si chiedono come mai il movimento 5 stelle ha preso così poco.

Giustamente è meglio interessarsi delle problematiche di un movimento, nato sulle loro macerie e non sulla loro certificata inconsistenza, è anche troppo semplice pensare che se per un singolo minuto i vari esponenti dei partiti si soffermassero su questo fallimento, dovrebbero trarre le dovute conseguenze e dimettersi ancora prima di conoscere gli esiti.

Oggi l’Italia è un Paese senza rappresentanza politica, troppo è il divario tra la gente comune e i politici, la rappresentanza è il sale della democrazia, la sua mancanza rende il Paese ingovernabile.

Ogni giorno che passa, pagheremo l’immobilismo di questa classe politica, sarebbe auspicabile che domani mattina porgessero le scuse agli italiani e vadano a casa.

Questo è il mio auspicio, spero ne prendano atto anche loro.

Le larghe intese sono fallite, l’Italia è fallita, la società civile ancora no e lo dimostra il referendum di Bologna.

 Ancora ci possiamo salvare.

                                                              Giuseppe Salerno