mercoledì 8 febbraio 2012

CANCELLIERI JUNIOR 500MILA EURO AL MESE ( FLESSIBILE )

POVERINO IL FIGLIO DELLA CANCELLIERI HA UN POSTO FLESIBILE DA 500MILA EURO
CARISSIMA CANCELLIERI A 500MILA EURO IO DIVENTO SUPER FLESSIBILE. PENSA CHE SONO STATO PRECARIO PER 10 ANNI PER COLPA DEI SINDACATI E DEI POLITICI A 900EURO AL MESE.
PENSA ANCHE A 900KM DI DISTANZA, IN CASA CON ALTRE PERSONE, SCOMMETTO CHE IL TUO FIGLIOLO CONVIVE PERCHE' NON RIESCE AD ARRIVARE A FINE MESE CON LO STIPENDIO................................

Non sarà vicino casa, come ha stigmatizzato sua madre, ma ha un posto fisso da 500mila euro l'anno il figlio del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri, il supermanager Piergiorgio Peluso. A soli 42 anni Peluso è stato recentemente promosso da direttore di Unicredit a d.g. di Fondiaria-Sai per traghettare la compagnia dei Ligresti fuori dalla bufera. Attualmente mamma Anna Maria vive a Roma, mentre Giorgio è a Milano, ma certamente tra auto blu e viaggi in business class i due non avranno difficoltà a vedersi.

Italia- Tassa sui rifiuti: Cassazione stabilisce che Iva non va pagata

La Cassazione ha stabilito che l’imposta del 10% normalmente addebitata dai Comuni sulle bollette è illegittima. Ecco come chiedere il rimborso. Anche il “Canone di depurazione” sull’acqua non è dovuto
Italia- (di Monica Rubino)Con una recente sentenza, la Corte di Cassazione ha stabilito che l’IVA del 10%, normalmente addebitata sulle bollette della tassa sui rifiuti, è illegittima. La Corte di Cassazione, allineandosi con l’orientamento degli altri Paesi dell’Unione europea, ha stabilito che il corrispettivo che i cittadini devono pagare per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, è una tassa e non una tariffa. Se fosse una tariffa, l’IVA sarebbe applicabile, ma essendo una tassa non è legittimo. Controllate, dunque, attentamente la bolletta: se è stata applicata l’Iva nella misura del 10% sulle voci di raccolta e smaltimento rifiuti, si potrà chiedere il rimborso immediato al Comune o alle società appaltatrici che gestiscono il servizio. Il risarcimento può essere richiesto per un massimo di 10 anni e per ogni anno di IVA ingiustamente pagata. Ad esempio, un cittadino che paga una tassa di 800 euro l’anno ha versato al proprio comune 80 euro di Iva illegittima, che moltiplicati per 10 anni ammontano a 800 euro complessivi. Per agire basta inviare un foglio con i dati anagrafici, recapiti telefonici, eventuale indirizzo di posta elettronica e codice fiscale e una copia dell’atto di richiesta della tassa sui rifiuti per cui richiedere il rinborso e delle relative ricevute di avvenuto pagamento (per tutti gli anni dal 1998 a oggi) al Codacons, Azione Iva rifiuti, via Filippo Corridoni 25, 00195 Roma. Gli avvocati e i consulenti dell’associazione valuteranno se è possibile ottenere il rimborso e redigeranno gratuitamente il ricorso personalizzato. Si ricorda, infine, che anche il “Canone di depurazione” sulle bollette dell’acqua non è dovuto, allorchè vi sia la carenza funzionale o la totale assenza del relativo impianto. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale con la sentenza n° 335/2008. E’ dunque possibile ricorrere all’autorità giudiziaria e richiedere l’integrale restituzione della tariffa versata, per un periodo di contribuzione pari a 10 anni, oltre il quale vi è la prescrizione del diritto

domenica 5 febbraio 2012

Il sindaco Gallo presenta il conto a Syndial ed Eni

Ferriti di zinco a Prainetta e Tre Ponti, il sindaco Gianluca Gallo intima alla Syndial spa il risarcimento danni. È quanto si apprende da una lettera/diffida inoltrata dal primo cittadino di Cassano alla società, la stessa che avrebbe dovuto provvedere alla bonifica dei luoghi contaminati dalle scorie provenienti dal polo industriale della Pertusola di Crotone, e per conoscenza al gruppo Eni spa.
Gallo, dunque, ha invitato la società ferrarese «a voler procedere – questo è quanto riportato nella missiva - al risarcimento del danno cagionato dall’illecito smaltimento da parte di ex dipendenti della società Pertusola sud spa di Crotone, nel territorio del Comune di Cassano Ionio, di notevoli quantità di ferriti di zinco. Il tutto – continua - previa esatta quantificazione, a mezzo di perizia tecnica, del danno subito, alla luce dell’estensione del territorio interessato, della sua vocazione agricola e turistica e della popolazione residente. Con espresso avvertimento che, in mancanza di ciò – conclude la richiesta di Gallo - si adirà la competente autorità giudiziaria a tutela dei propri diritti ed interessi». Il sindaco della città delle terme, nella sua lunga missiva, ha ricostruito nei dettagli la storia di quello che si è stato uno dei disastri ambientali ai danni di questo territorio. Dall’illecito smaltimento delle ferriti di zinco nelle contrade Prainetta e Tre Ponti, ai diversi giudizi penali avviati nei confronti dei presunti responsabili degli illeciti compiuti che si sono conclusi con la prescrizione delle imputazioni, senza alcuna condanna in via definitiva. Anche se in relazione ai ritardi della bonifica, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari ha aperto nel 2008, nei confronti di ex amministratori di Syndial spa, il procedimento penale. Nell’ambito del quale la stessa Procura ha emesso due distinti decreti di sequestro probatorio: con il primo, dell’8 febbraio 2010, i siti di Prainetta e Tre Ponti venivano sequestrate solo le aree adibite a discarica; con il secondo, emesso l’8 giugno 2010, invece, si sottoponevano allo stesso vincolo anche le aree esterne ai due siti perché potenzialmente interessate da un fenomeno di inquinamento derivante dalla realizzazione abusiva delle discariche citate. Insomma, un danno enorme, non solo per l’ambiente ma anche per l’intera economia agricola della zona. Tant’è che il piano di caratterizzazione eseguito nel 2010 nelle aree interessate alla giacenza di ferriti di zinco ha accertato la contaminazione di terreni, piante e frutti, con la presenza di metalli pesanti anche ad elevate profondità, e, in un caso, anche segnalato la possibile contami nazione della falda acquifera sottostante. Non da ultimo, in seguito alla pubblicazione dello studio denominato “Sentieri”, curato dall’Istituto superiore di sanità, si è appreso che all’interno del sito di interesse nazionale “Crotone-Cassano-Cerchiara” rilevante sarebbe, rispetto alla media, l’incidenza di patologie tumorali, tale da indurre l’Istisan a sollecitare lo svolgimento di più approfonditi e dettagliati studi epidemiologici.