lunedì 27 ottobre 2014

A.A.A CONSIGLIERE REGIONALE, CERCA NUOVA POLTRONA.

Ci siamo, è scattata la gara alla poltrona.

Tutti, sono partiti alla caccia della poltrona, una poltrona da 13.000 euro più i rimborsi spesa dei gratta e vinci, dei lecca-lecca e dei perizoma, e sull'ultimo capo è meglio sorvolare, perché sarebbe curioso vedere, chi lo indossa, quantomeno dopo aver contribuito all'acquisto, apprezzarne la visione.

Sarebbe quanto meno giusto ricordarci prima di andare al voto, che la maggior parte dei consiglieri è sotto la lente della guardia di finanza, non spetta sicuramente a noi fare i giudici, però, siccome in Italia per un eventuale condanna non si dimette nessuno, cominciamo noi elettori, entrando nella cabina possiamo fare una prima scrematura indagato/non votato, sarebbe fantastico se ogni elettore applicasse come primo parametro di scelta, questa regola.

Come secondo metodo per attribuire la propria preferenza, valutare il lavoro svolto e i benefici che il territorio ha avuto dal politico di turno; infrastrutture, strade nuove o risistemate, contributi per nuove iniziative imprenditoriali;
 se nessuna delle voci risulta presente, come si usa dire in politica trombarlo.

Oggi anche chi ha dormito sonni profondi si desta dal letargo, lo vedi in giro sorridere a tutti, lascia interviste, affronta i problemi di petto, oggi li affronta tutti, spazia dai LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI, AL PROBLEMA DELLA SANITÀ, DEI TRASPORTI, DELLA SCUOLA, E CILIEGINA SULLA TORTA HA LA RISPOSTA PER COMBATTERE L'OCCUPAZIONE.

Lo slogan che viene subito dopo le promesse di posti di lavoro è " MA CHI LO CONOSCE, QUESTO FARÀ GLI INTERESSI DEL SUO PAESE "
e qua la risposta viene spontanea, almeno lui al proprio paese ci pensa, è vero non lo conosciamo, ma possiamo sempre conoscerlo e giudicarlo a te ti conosciamo, purtroppo.

Eventualmente vi trovate di fronte a questo factotum di candidato, il rischio è molto elevato, allora forse abitate nel posto sbagliato, un posto destinato a morire, un posto dove i giovani scappano per mancanza di lavoro, dove gli ospedali vicini sono stati chiusi, siete in un posto dove i giovani volenterosi di creare qualcosa non vengono aiutati da nessuno, o meglio qualcuno viene foraggiato ma non ha creato niente di buono, come dire a famigliari e conoscenti intimi un contributo non si nega mai, se poi viene utilizzato per lo scopo e bene, altrimenti no problem siamo in calafrica dove nessuno vede e nessuno sente.

Questo stato di cose oggi praticamente lo possiamo trovare in tutti i 158 comuni o in nessuno della provincia, ad ognuno di noi la riflessione di trovarsi o meno in una situazione del genere.
  Cambiare qualcosa per il proprio paese e per i giovani è un dovere, per farlo ci vuole un poco di coraggio non molto, il coraggio di scrollarsi di dosso luoghi comuni, e modi arcaici di pensare, il voto deve essere la pietra da cui far partire lo sviluppo, non è importante conoscere o meno una persona, importante è che la stessa sappia che qualcuno ha avuto fiducia in lui, a volte sono più gli estranei a ricambiare la fiducia, che non i vicini di casa.

Cambiare è difficile, non provarci è un peso morale e un torto che facciamo alle nuove generazioni.
 Chi di noi per una sola volta non ha attribuito al proprio genitore la responsabilità del degrado del proprio paese o della propria condizione sociale, chi di noi non ha mai rimproverato il proprio genitore di aver sempre seguito politicamente le stesse persone,risultate poi incapaci, di affrontare le problematiche del territorio .

Io non sono disposto a prendermi questa responsabilità, voglio cambiare, voglio provare a cambiare.
Voi riflettete se continuare a restare nell'oblio, o cercare di rompere gli schemi e cambiare quei falsi protagonisti politici, che per anni con false promesse e belle illusioni vi hanno chiesto il consenso, servito solo ed esclusivamente per un uso personale.

Montegiordano 27/10/2014 Giuseppe Salerno