Carissimo segretario Vendola, leggendo il giornale Calabriaora ( sul web visto che lavoro a Bologna)
mi sono reso conto che
la Calabria ma soprattutto i giovani calabresi forse non hanno più speranze.
Qualche mese fa ti scrivevo chiedendoti, dopo le elezioni regionali, di cambiare i vertici del nostro partito, visto i risultati, e visto la scarsa propensione degli stessi ad ammettere la loro inadeguatezza politica che il momento richiede.
La loro inadeguatezza è certificata dalla situazione calabrese, sociale-economica-culturale ( resto sempre dell’idea di una nuove stagione politica, a cominciare dal ricambio generazionale ), ma andiamo ad oggi, ti dicevo che leggendo un articolo apprendevo che dirigenti del nostro partito si apprestano a raccogliere le firme per promuovere, un contributo economico alle persone meno abbienti e giovani disoccupati, contributo che servirebbe ad alleviare il disagio economico che oggi affligge moltissime persone. La prima riflessione da fare giustamente è quella che ogni iniziativa atta a diminuire il disagio economico-sociale è da apprezzare, ma se ci soffermiamo un attimo e prendiamo altre cifre ci rendiamo conto, come la strategia di una progettualità mirata a sanare quella piaga storica ( DISOCCUPAZIONE ) del territorio calabrese, è del tutto inesistente. Infatti confrontando la notizia di Calabria Ora con un articolo del Corriere della Sera, il lettore non può non fare la mia stessa valutazione, e cioè che la politica in generale e quella calabrese nel particolare è inadeguata per il momento storico in cui ci troviamo.
L’articolo non lascia spazio a libere interpretazioni e cita “ SUD, IL FONDO CHE NON SPENDE “
( 153,1 MILIONI LA SOMMA DISPONIBILE, MA TRA UN ANNO E MEZZO VERRA’ RITIRATA PER MANCANZA DI PROGETTI ), il giornalista chiude l’articolo con la frase “ PUBBLICO E PRIVATO BOCCIATI” .
Lasciando da parte il privato, prendiamo il pubblico che inevitabilmente ci porta al sinonimo politica. Quella politica che dovrebbe essere da guida a giovani imprenditori e da suggerimento a chi imprenditore vuole diventarlo, affiancando l’individuo ed aiutarlo nelle procedure burocratiche, ma anche ad una verifica di fattibilità del progetto.
A monte di questo percorso, ci deve per forza di cose essere un progetto di come raggiungere determinati obbiettivi, di un monitoraggio del mercato e possibili acquirenti di quei prodotti e servizi che ci apprestiamo a produrre. Ecco appunto quella politica e quei politici che in Calabria spaziando nei vari partiti politici, girovagando come anime in pena tra sgabelli poltrone e sofà, non hanno trovato il tempo o la voglia di mettere sul tavolo quella progettualità che oggi dovrebbe servire anche a superare una crisi molto grave, oggi vengono a propinare le svariate ricette, come se loro ( i politici ), in questi anni sono rimasti avulsi e incolpevoli di quelle scelte che oggi gravano sulle nostre spalle e sulle nostre tasche. Oggi nessuno si assume la responsabilità del proprio fallimento politico, nessuno si alza dal proprio scranno e dice “ ho fallito, non sono stato in grado di risolvere le problematiche che per anni hanno afflitto questa terra “.
Oggi in un periodo di cambiamento storico-politico così importante per l’Italia, la nostra terra
la Calabria non deve restare indietro. Carissimi giovani mi rivolgo a voi dobbiamo esigere un cambiamento politico di idee, di persone e di programmi; dobbiamo cambiare marcia. Dobbiamo volere un lavoro dignitoso e certo, dobbiamo poter essere in grado di poter dare un futuro migliore del nostro ai nostri figli.
Per poter programmare il nostro futuro e poter realizzare i nostri sogni, una sola parola serve e a questo punto è improrogabile
LAVORO.Carissimi giovani indignatevi, non facciamoci abbindolare di nuovo, il contributo di solidarietà esigiamolo per i nostri nonni e i nostri padri, per noi dobbiamo urlare a tutti che ANCHE I GIOVANI CALABRESI VOGLIONO LAVORO, VOGLIAMO E DEBBIAMO POTER REALIZZARE I NOSTR PROGETTI NELLA NOSTRA TERRA.
Carissimo Niki, penso che nel tuo progetto politico, il lavoro e la dignità del lavoratore siano alla base, come dici sempre, e come hai ripetuto a Bologna. I giovani calabresi, come tutti i giovani d’Italia, chiediamo solo di poter realizzare i nostri progetti con il nostro lavoro.
Carissimo segretario spero tanto che domani il mio partito raccolga le firme per il lavoro.
Questo è quello che ti chiedo.
Distinti saluti e buon proseguimento di lavoro.
Firma
SALERNO Giuseppe