giovedì 24 novembre 2011

Al sud chiudono gli ospedali..... al nord li usano come bancomat.Se fosse capitato da noi sai la manfrina.

Sei giorni di lavoro in 9 anni, arrestata a Bologna 23 novembre 2011
 


L’ingresso del Policlinico Sant’Orsola di Bologna
Bologna - Diceva di essere di essere laureata e di lavorare come psicologa al Sant’Orsola di Bologna. Diceva di aspettare un bambino e di temere che la gravidanza fosse a rischio, raccontando di un precedente aborto e di alcune recenti emorragie. Tutto falso, o quasi: non era una psicologa e non era nemmeno incinta, ma per anni Silvia S., bolognese di 44 anni, è riuscita ad abbindolare medici, consultori, l’Inps e soprattutto il suo datore di lavoro: il Policlinico Sant’Orsola, per il quale da metà degli anni ‘90 faceva l’operatrice socio-sanitaria.
Un castello di dichiarazioni e autocertificazioni fasulle, mescolate a documenti sanitari autentici, che le hanno permesso di lavorare solo sei giorni negli ultimi nove anni di servizio: due giorni nel 2002 e quattro giorni nel 2004. Un vero record di assenze, tra malattie forse vere (una dermatite da contatto con agenti chimici contratta sul lavoro) e due maternità completamente inventate. Due «figli mai nati», come è stata ribattezzata l’indagine dei carabinieri del Nas di Bologna, che hanno smascherato la donna, finita agli arresti domiciliari con le accuse di truffa aggravata ai danni di enti pubblici e falso ideologico in documentazione pubblica.
L’indagine è cominciata a metà del 2010 grazie a una segnalazione della direzione del Policlinico, giustamente insospettito di fronte a una dipendente che da otto anni era un “fantasma” e dopo che diverse visite fiscali erano andate a vuoto. Nell’estate 2011, con gli accertamenti dei carabinieri in pieno svolgimento, l’ospedale ha licenziato Silvia, per il superamento del numero massimo di assenze previste per cause di servizio, un provvedimento che però lei ha impugnato. Ma il colossale imbroglio, secondo la ricostruzione degli investigatori, era cominciato nove anni prima.

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