giovedì 17 novembre 2011

benvenuto governo MONTI

Piazza Affari arretra con l'Europa
Ma lo spread torna sotto quota 500

Nel mirino degli speculatori Francia e Spagna

LA CRISI, IL DEBITO
Piazza Affari arretra con l'Europa
Ma lo spread torna sotto quota 500
Nel mirino degli speculatori Francia e Spagna
MILANO - Tensione sempre più alta sul mercato dei titoli di Stato europei, con Madrid e Parigi, peggiore piazza europea con -1,87%, che registrano spread record e spingono giù le altre Borse continentali. Piazza Affari peggiora in chiusura e pone fine alle contrattazioni con un ribasso dell'1,43%. Male anche Francoforte (-1%), seguita a ruota da Londra (-1,7%) mentre Wall Street procede imballata sulla parità (eccezion fatta per il tecnologico Nasdaq a -1,1%).
LA VOLATILITA' - In generale è stata una giornata all'insegna della volatilità, anche se è arrivata da parte di Fitch la promozione al nuovo governo Monti. L'effetto si è fatto sentire sullo spread, con il differenziale di rendimento tra i titoli decennali italiani e tedeschi si è attestato sotto i 500 punti base, dopo un massimo di giornata a 545 punti, con il rendimento dei Btp che è risultato inferiore al 7%. Fra i titoli del listino milanese, fra i segni più in evidenza soprattutto Luxottica con un guadagno di circa 1 punto percentuale, seguito da Enel Green Power, Ansaldo Sts e Impregilo. Fra i maggiori ribassi del listino invece, Fondiaria Sai cede oltre 6 punti, ma in ribasso anche Buzzi Unicem, Finmeccanica, Stm e A2A.
LA MICCIA - Ad accendere la miccia è stato proprio il report di Fitch che minacciava un peggioramento dell'outlook delle banche Usa più esposte ai paesi dell'area euro. La giornata è quindi iniziata con lo spread tra gli Oat decennali transalpini e i bund che schizzava a un massimo storico sopra 200 punti, mentre lo spread tra Bonos spagnoli sfondava a sua volta la soglia tecnica e psicologica dei 500 punti per la prima volta dall'introduzione della moneta unica. Il morale è sceso ulteriormente una volta pubblicati i risultati dei collocamenti. La Francia ha registrato un netto incremento dei rendimenti rispetto all'asta di ottobre (il tasso sui quinquennali, ad esempio, è passato dal 2,31% al 2,82%) e vede il suo rating "tripla A" sempre più a rischio. Ma a preoccupare di più è la Spagna: non solo non è stato collocato per intero l'importo massimo offerto, pari a 4 miliardi, ma i rendimenti hanno superato quella soglia del 7% che spinse Portogallo, Grecia e Irlanda a chiedere aiuti.

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