venerdì 2 dicembre 2011

COLTURE ALTERNATIVE

La provincia di Trapani "scopre" il melograno come fruttifera da reddito alternativa alla viticoltura in crisi

Il melograno, la fruttifera che richiama la mitologia antica, potrebbe diventare, a certe condizioni, un'opportunità di sviluppo per l'agricoltura della Sicilia, scompigliata da una crisi generale sempre più di sistema e sempre meno congiunturale.
Una ventina di agricoltori di Marsala e Mazara del Vallo pronti a partire
A fare da apripista una ventina di agricoltori di Marsala e Mazara del Vallo, centri dalle radicate tradizioni agricole, in provincia di Trapani, che hanno manifestato interesse ad "adottare" il melograno come coltura redditizia integrativa più che alternativa o sostitutiva della vite da vino. La provincia vanta quasi 70.000 ettari a vite e 158 tra cooperativa, cantine e ditte individuali che producono vini e mosti. La viticoltura per decenni è stata fonte di reddito ed occupazione, ma ora, con il declino delle cantine sociali che non imbottigliano, è scivolata inesorabilmente verso il precipizio di una crisi, forse irreversibile.
Le piante di melograno saranno fornite da società ibridatrici israeliane
Non si tratta, naturalmente, di coltivare una pianta di melograno qualsiasi, che per altro, in Sicilia, come in genere in Italia, è conosciuto da tempo memorabile, ancorché non è coltivata in maniera specialistica.

Quindi, senza ambizioni né produttive, né mercantili, si tratta di "importare" da Israele alcune varietà di melograno messe a punto e brevettate da genetisti di primarie società ibridatrici di Israele (Paese all'avanguardia nel mondo nel settore primario). Tali varietà, già testate con successo nel Paese del Vicino oriente e attualmente in piena produzione, saranno acclimatate nell'isola, per avviare la realizzazione di impianti e testare i mercati, cominciando da quello italiano, dove il melograno viene importato dall'estero (nella foto a destra: ogni frutto pesa da 600 grammi a un chilo).

Vedi anche la scheda prodotto sul melograno.
L'idea e il progetto elaborati dall'agronomo Dino Bellussi
L'idea ed il progetto sono di Dino Bellussi, una laurea in scienze agrarie, occhi chiari e capelli brizzolati, da alcuni decenni trapiantato a Marsala, dove dirige, con successo, il mercato dei fiori Florabella. Qui, due volte alla settimana, vengono venduti mediante il sistema dell'asta con l'orologio mutuato dall'Olanda fiori recisi e piante verdi e ornamentali, prodotti di punta del comprensorio agricolo marsalese estremamente vario e diversificato, dove accanto all'ulivo e alla vite, coesistono il florovivaismo, la fragolicoltura e l'orticoltura.

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