Lea Garofalo, torturata, uccisa e sciolta nell'acido nel 2009
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Può anche essere che Filippo Grisolia fosse una pedina fondamentale del governo dei tecnici e che il ministero della Giustizia non potesse fare a meno di lui. Ma forse il Paese avrebbe continuato ad andare avanti anche se il ministro avesse aspettato qualche settimana a distaccare un giudice che doveva dare giustizia a una donna che è stata sciolta nell’acido per aiutare la giustizia.
Il caso avviene al tribunale di Milano, quello che si erge a tempio della difesa della legalità, della Costituzione ma anche dell’etica, e non ha suscitato la protesta, per distrazione di personale e rischi nella lotta alla mafia, dei grilli parlanti dell’associazione magistrati. Ovvio, quando ci sono di mezzo poltrone ambite, i principi passano in secondo piano. Un consiglio. Il giudice che è subentrato a Grisolia faccia presto, molto presto. Perché se quei mafiosi torneranno liberi credo che il neo ministro Paola Severino e il neo primo ministro Mario Monti, qualche spiegazione, anche se tecnici di chiara fama, dovranno darla a tutti noi
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