Per 63 euro di debiti gli pignorano casa
• • • Duecentomila euro per riavere la casa. A
fronte di un debito di 63 euro. nei giorniscorsi
il pm ha chiesto il rinvio a giudizio
di Piergiorgio Iodice, direttore ligure di Equitalia,
e di tre funzionari della società, Silvia Angeli, Ro -
berto Maestroni e Pierpaolo Trecci. Abuso di atti
d'ufficio e falso, le accuse. Per la magistratura, il pignoramento
sarebbe avvenuto con infrazioni alla
procedura-grazieauna "talpa" internaallastruttura
che doveva occuparsi del sequestro - e la messa
all'asta non sarebbe stata pubblicizzata. Impedendo
così al proprietario di parteciparvi e ricomprare
la casa aun prezzo ribassato.
Succede a Nervi, quartiere di Genova con più di
undicimila abitanti. Una zona di livello medio-alto:
protagonista della storia è un anziano, benestante e
malato di Alzheimer, morto nel 2008. Nel 2005 la
casa, un appartamento inpiazzaDucadegli Abruzzi,
viene pignorata: il proprietario non avrebbe pagato
una cartella esattoriale da 63 euro. Una dimenticanza,
. La riscossione dei tributi all'epoca
era in appalto alla società partenopea GestLine, poi
diventata Equitalia. La procedura prevedeva che
un immobile potesse essere "aggredito" a fronte di
un debito di 1.500 euro (soglia poi alzata a ottomila).
Cifra ben al di sopra dei 63 euro contestati
all'anziano. Nonostante questo, però, la procedura
si innesca: la casa è pignorata e messa all'asta. Secondo
il pm, le violazioni sarebbero iniziate a questo
punto: prima di sequestrare la casa, la società
avrebbe dovuto concedere al debitore un'ipoteca
di sei mesi per pagare quanto dovuto. Cosa che non
sarebbe avvenuta. Stando ai magistrati, anche la
messa sul mercato sarebbe stata poco chiara: la casa
viene offerta all'asta una prima volta, ma la vendita
è annullata per la mancanza della pubblicità
obbligatoria. Rimesso all'incanto, la vendita
dell'immobile va a buon fine. Ma anche in questo
caso, per il pm, ci sarebbero state irregolarità: la seconda
asta sarebbe stata fatta "di nascosto", per
impedire al vecchio proprietario di riottenere la casa.
A cui era molto legato. Tanto che l'anziano, pur
di riaverla, l'ha comunque riacquistata. Al prezzo di
200milaeuro.
ADESSO LA DOMANDA VIENE LEGGITTIMA E SE CONFISCANO LE MACCHINE E LE CASE PER RICOMPRARLE LORO A PREZZI STRACCIATI???
A ME IL DUBBIO VIENE, SE IL SIGNORE NON RIUSCIVA A RICOMPERARE LA CASA, CHI AVREBBE SAPUTO DI QUESTA VENDITA?
A PENSARE MALE SI FA PECCATO MA QUASI SEMPRE CI SI AZZECCA.
IMMAGINATE QUANTI BENI CHI FA LE PRATICHE HA SOTTO MANO , UN BEL PATRIMONIO ..........................
CHIUDIAMO EQUITALIA .
GIUSEPPE SALERNO
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