giovedì 3 maggio 2012

EQUITALIA ......CASA PIGNORATA PER 63 UERO

Indagati cinque dirigenti di Equitalia
Per 63 euro di debiti gli pignorano casa
• • • Duecentomila euro per riavere la casa. A

fronte di un debito di 63 euro. nei giorniscorsi

il pm  ha chiesto il rinvio a giudizio

di Piergiorgio Iodice, direttore ligure di Equitalia,

e di tre funzionari della società, Silvia Angeli, Ro -

berto Maestroni e Pierpaolo Trecci. Abuso di atti

d'ufficio e falso, le accuse. Per la magistratura, il pignoramento

sarebbe avvenuto con infrazioni alla

procedura-grazieauna "talpa" internaallastruttura

che doveva occuparsi del sequestro - e la messa

all'asta non sarebbe stata pubblicizzata. Impedendo

così al proprietario di parteciparvi e ricomprare

la casa aun prezzo ribassato.

Succede a Nervi, quartiere di Genova con più di

undicimila abitanti. Una zona di livello medio-alto:

protagonista della storia è un anziano, benestante e

malato di Alzheimer, morto nel 2008. Nel 2005 la

casa, un appartamento inpiazzaDucadegli Abruzzi,

viene pignorata: il proprietario non avrebbe pagato

una cartella esattoriale da 63 euro. Una dimenticanza,

. La riscossione dei tributi all'epoca

era in appalto alla società partenopea GestLine, poi

diventata Equitalia. La procedura prevedeva che

un immobile potesse essere "aggredito" a fronte di

un debito di 1.500 euro (soglia poi alzata a ottomila).

Cifra ben al di sopra dei 63 euro contestati

all'anziano. Nonostante questo, però, la procedura

si innesca: la casa è pignorata e messa all'asta. Secondo

il pm, le violazioni sarebbero iniziate a questo

punto: prima di sequestrare la casa, la società

avrebbe dovuto concedere al debitore un'ipoteca

di sei mesi per pagare quanto dovuto. Cosa che non

sarebbe avvenuta. Stando ai magistrati, anche la

messa sul mercato sarebbe stata poco chiara: la casa

viene offerta all'asta una prima volta, ma la vendita

è annullata per la mancanza della pubblicità

obbligatoria. Rimesso all'incanto, la vendita

dell'immobile va a buon fine. Ma anche in questo

caso, per il pm, ci sarebbero state irregolarità: la seconda

asta sarebbe stata fatta "di nascosto", per

impedire al vecchio proprietario di riottenere la casa.

A cui era molto legato. Tanto che l'anziano, pur

di riaverla, l'ha comunque riacquistata. Al prezzo di

200milaeuro.

ADESSO LA DOMANDA VIENE LEGGITTIMA E SE CONFISCANO LE MACCHINE E LE CASE PER RICOMPRARLE LORO A PREZZI STRACCIATI???
A ME IL DUBBIO VIENE, SE IL SIGNORE NON RIUSCIVA A RICOMPERARE LA CASA, CHI AVREBBE SAPUTO DI QUESTA VENDITA?

A PENSARE MALE SI FA PECCATO MA QUASI SEMPRE CI SI AZZECCA.
IMMAGINATE QUANTI BENI CHI FA LE PRATICHE HA SOTTO MANO , UN BEL PATRIMONIO ..........................

CHIUDIAMO EQUITALIA .
                                                                                  GIUSEPPE SALERNO

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