giovedì 12 luglio 2012

LE SANGUISUGHE

       I pensionati, veri padroni di Palazzo Chigi


MENTRE DRACULA MONTI CI CHIEDE SACRIFICI IN NOME DEL PAESE DA SALVARE,
A PALAZZO CHIGI CI SONO PERSONE CHE DA PENSIONATE, CONTINUANO A LAVORARE PERCEPENDO SIA LA PENSIONE CHE LO STIPENDIO, BARBATO ANCORA UNA VOLTA CI PORTA A CONOSCENZA DI QUESTO SCEMPIO ITALIANO.
MA LA DOMANDA E' UNA. COME MAI IL PARTITO DEI LAVORATORI COME SI RITIENE IL PD NON SI ACCORGE MAI DI QUESTE COSE?
IL PARTITO DI BERSANI PURTROPPO COME LA SOLITO HA L'ORTICARIA A DENUNCIARE QUESTE COSE, PER IL SEMPLICE MOTIVO CHE ASPETTANO IL LORO TURNO BEATAMENTE.

Eugenio Ficorilli, classe ‘ 46, entra in Presidenza nel 1982, l’anno in cui l’Italia vince i Mondiali di Spagna e arriva all’Ufficio del Cerimoniale nel 1994. Ne diventa capo nel 2002. “Oggi, da pensionato – tuona Barbato – dirige lo stesso identico ufficio che ha diretto negli ultimi dieci anni, con la beffa che lo Stato gli paga anche la pensione! Ma che non ce n’era uno più giovane?”.

Di Antonio Ragusa, classe 1941, per ultimo parlano le carte dell’inchiesta P 4 in cui a verbale non esclude di aver raccomandato all’Eni un figlio e un nipote per il tramite del suo amico Luigi Bisignani. A Capo di un Dipartimento importante come quello per le Risorse strumentali, l’ex colonnello dei Carabinieri, un passato anche nel Sismi (il servizio segreto militare) a Palazzo Chigi controlla la ricca macchina degli appalti. Quella da cui passò anche il contratto della Italgo Spa, la società di un altro amico di Bisignani, Anselmo Galbusera. Ragusa, oltre alla pensione, riceve da Palazzo Chigi, in quanto capo dipartimento, uno stipendio lordo vicino ai 210 mila euro, così diviso: 91. 697, 09 euro di retribuzione fissa, altri 95 mila in funzione dell’incarico, più 31. 658, 82 di bonus legato al risultato. “Ma a questo – aggiunge Barbato – si devono aggiungere anche gli altri benefit: la liquidazione già percepita, la pensione e l’auto blu che lo va a prendere, lo porta in ufficio e poi lo riporta a casa”.

Alessandro Di Loreto, classe ‘ 46, è un ingegnere edile esperto di pianificazione urbana. Ora, da pensionato, è capo dell’ufficio Voli di Stato, di governo e umanitari. Tra i decani della giunta di Presidenza c’è poi Giancarlo Bravi, classe ‘ 42. Nel 1968 era Capo della sezione programmazione e bilancio presso lo Stato Maggiore dell’Esercito. Approda a Palazzo Chigi nel ‘ 92. Oggi, a quasi settant’anni, dirige l’unità tecnica di missione per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.

 Il catalogo è questo: i dirigenti di prima fascia, pagati con stipendi lordi annui intorno ai 200 mila euro, sono 80. Quelli di seconda fascia (stipendio lordo annuo prossimo ai 90 mila euro) sono addirittura 214. “Basterebbe organizzare meglio queste forze e si scoprirebbe che valgono più o meno quanto il taglio dei parlamentari: un deputato prende 140 mila euro lordi, meno di un dirigente di prima fascia, e un terzo di un pensionato d’oro che lavora in Presidenza”.

 I funzionari “estranei alla Presidenza” si stratificano con i cambi di governo, finendo per ricoprire ruoli per cui non hanno formazione. In Presidenza, sottolinea maliziosamente Barbato, c’è ancora come dirigente di prima fascia “estraneo”, “quel tal Mauro Della Giovanpaola, finito nelle indagini sulla cricca”. Materia su cui riflettere. Monti, d’altronde, ha rinnovato i contratti dei dirigenti di prima fascia solo fino a marzo. Tocca adesso al Sottosegretario alla Presidenza Antonio Catricalà e al Segretario Generale Manlio Strano studiare come e dove tagliare.

ADESSO VA BENE TUTTO MA CHE NOI DOBBIAMO CONTINUARE A PAGARE QUESTA CLASSE DIRIGENTE E' INCONCEPIBILE.
PURTROPPO COME DICEVO PRIMA I PARTITI CHE DOVRREBBERO DENUNCIARE QUESTE SITUAZIONI, STRANAMENTE NON SE NE ACCORGONO MAI.
ALLORA FORSE E' MEGLIO CHE VADANO A CASA PRIMA LORO, COSI FORSE CHI ANDRA A SOSTITUIRLI AVRA' IL CORAGGIO DI PRENDERE A CALCI NEL CULO QUESTA GENTE.
E' ORA DI CAMBIARE, A QUALUNQUE COSTO, IL CAMBIAMENTO DELLA CLASSE POLITICA ITALIANA NON E' PIU' RIMANDABILE.

                                                                                            salerno giuseppe

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