Ode al diavolicchio
Ospite che a noi vieni, intelligente,
ed hai papilla tremula, sapiente,
questa che noi t’offriamo è la tepente
anco preziosa
salsedine del mare che si sposa all’aroma di terra generosa
e a quel che l’arca serba a noi prezioso pane croccante.
Nel glauco mare che già amaro in sante
Rampogne il Vate disse, nel sonante
Mare che specchia Febo italo amante
Divino ardente,
di tra i flutti prendemmo la silente figliolanza del cefalo lucente,
il turgido merlango paziente,
il gran testa,
l’orata a rombo, tutta d’or contesta,
il salifero scorfano, la mesta murena grassa dalla strana vesta
a maglie nere
degli scogli dell’Adria; dai fiorenti orti cogliemmo il timo,
i rossardenti diavoletti folli e le virenti erbette fini.
Il fuoco lento infine alle terrine porose demmo,
e il canto alle marine spiagge che vider navi anche col rostro,
nessun brodetto mai eguaglia il nostro!
(G. D'Annunzio)
Ospite che a noi vieni, intelligente,
ed hai papilla tremula, sapiente,
questa che noi t’offriamo è la tepente
anco preziosa
salsedine del mare che si sposa all’aroma di terra generosa
e a quel che l’arca serba a noi prezioso pane croccante.
Nel glauco mare che già amaro in sante
Rampogne il Vate disse, nel sonante
Mare che specchia Febo italo amante
Divino ardente,
di tra i flutti prendemmo la silente figliolanza del cefalo lucente,
il turgido merlango paziente,
il gran testa,
l’orata a rombo, tutta d’or contesta,
il salifero scorfano, la mesta murena grassa dalla strana vesta
a maglie nere
degli scogli dell’Adria; dai fiorenti orti cogliemmo il timo,
i rossardenti diavoletti folli e le virenti erbette fini.
Il fuoco lento infine alle terrine porose demmo,
e il canto alle marine spiagge che vider navi anche col rostro,
nessun brodetto mai eguaglia il nostro!
(G. D'Annunzio)
Perché la Calabria è
una delle ultime regioni d’Europa?
La risposta lo so è
banale, ma purtroppo è la realtà, la nostra bellissima regione è ultima per
colpa un po’, di noi calabresi, fare autocritica un po’ aiuta a crescere;
La colpa è della classe
politica che da anni persevera nel nostro territorio, non riuscendo a dare
quella svolta e quello sviluppo che questa terra meriterebbe, le citazioni
storiche sul passato della nostra terra si sprecano, purtroppo il degrado e l’incuria
dei siti archeologici opprimono il loro potenziale attrattivo turistico-storico,
a un’incuria del patrimonio storico-archeologico si somma la mancanza di programmazione
di guardare oltre, non riusciamo a promuovere neanche quei prodotti che la
nostra terra ci dona.
Abitando fuori
Montegiordano, ed essendo un estimatore del peperoncino;
Mi trovo a comperarli ( esaurita la scorta )
nei vari supermercati. Personalmente mi piace sapere che cosa mangio e
soprattutto la provenienza del cibo, quindi mi trovo spesso a rigirare la
confezione dei peperoncini per vedere se arrivano dalla Calabria, ma niente,
non c’è stata una sola volta che ho trovato sui banchi dei supermercati il
peperoncino calabrese, abitando in una città importante del nord, è un valido
indizio, sul come siamo indietro nella promozione e nella distribuzione dei
nostri prodotti, sicuramente c’è una parte di responsabilità in noi tutti
calabresi, ma la scarsità delle idee dei dirigenti politici calabresi è oltre
ogni immaginazione.
PENSATE CHE IL 60% DEL
PEPERONCINO CONSUMATO IN CALABRIA E’ IMPORTATO DALL’ESTERO, IN OLTRE SONO STATI
RISCONTRATI ANCHE DEI PROBLEMI DI SICUREZZA ALIMENTARE RELATIVI ALLA PRESENZA
DEL COLORANTE “ ROSSO SUDAN ”.
Questo banale esempio vi
fa capire coma la programmazione e il variare il mercato del lavoro e della produzione
sia fonte di progresso e guadagno oltre e non trascurabile creazione di posti
di lavoro.Il potenziale e i margini
di miglioramento e guadagno di questa terra sono esponenziali, purtroppo chi
dovrebbe guidare questa macchina, non è in grado, bisogna al più presto
cambiare pilota, rinnovare la classe politica calabrese per la Calabria è di
vitale urgenza, prima s’inizia e forse prima potremmo avere frutti del
cambiamento.
Giuseppe Salerno
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